Assistente sociale Catania
cooperativa “Carpe Diem” ONLUS
Un assistente sociale è un operatore sociale che, agendo secondo i principi, le conoscenze ed i metodi specifici della professione, svolge la propria attività nell'ambito del sistema organizzato delle risorse sociali. Queste ultime sono messe a disposizione della comunità, a favore di individui, gruppi e famiglie, per prevenire e risolvere situazioni di bisogno, aiutandole sia nell'uso personale e sociale di tali risorse, organizzando e promuovendo prestazioni, sia servizi per la risoluzione del bisogno. È opportuno precisare che l'Assistente Sociale mira i propri interventi in aree di conoscenza scientificamente fondate all'interno delle scienze sociali.
Storia dell'assistenza sociale in Italia
La storia dell'assistenza sociale inizia nel 1600 quando ancora era solo la Chiesa ad occuparsi dell'attività di beneficenza in collaborazione con le Opere Pie che vennero disciplinate per la prima volta nel 1862 con l'approvazione della legge 753 (Rattazzi) un testo unico che inoltre istituisce in ogni Comune le Congregazioni di Carità. Nel 1890 con l'approvazione della Legge 17 luglio n° 6972 detta Legge Crispi si accentuò notevolmente l'intervento dello Stato nella vita delle Opere Pie che divennero in seguito a ciò Istituzioni di Pubblica Assistenza e Beneficenza (IPAB). Inoltre venne istituito il cosiddetto domicilio di soccorso istituto che stabilisce, nel caso di cambio di residenza, quale tra i due comuni di residenza e di nascita dell'interessato sia tenuto a prestare soccorso a chi lo richiede. Anche durante il periodo fascista l'assistenza subisce cambiamenti. Tra i principali è importante ricordare la creazione nel 1925 dell'Opera Nazionale per la protezione della Maternità e dell'Infanzia (OMNI) e la creazione nel 1937 degli Enti Comunali di Assistenza (ECA). Nel 1948 l'assistenza sociale viene riconosciuta come diritto dei cittadini e viene disciplinata dagli artt. 38 e 17 della Costituzione. Negli anni cinquanta, sostanzialmente, le metodologie adottate si rifanno a quelle anglo-americane con scarsi risultati, in quanto la realtà sociale italiana dell'immediato dopoguerra non corrisponde certamente a quella del modello ispiratore. Negli anni sessanta, dopo il rinnovamento degli interventi, il servizio sociale vive un momento di crisi dato che era considerato dai contestatori una pezza posta dallo Stato per tamponare le falle create dalla struttura del sistema stesso. Tra gli anni settanta-ottanta ci furono le tanto attese riforme: la prima fu quella del 1975, relativa al diritto di famiglia, che finalmente equipara la donna all'uomo. In quello stesso anno, con la legge 382 il Parlamento delega il Governo ad emanare decreti aventi valore di legge, allo scopo di completare il decentramento, obiettivo che sarà raggiunto soltanto due anni dopo nel 1977 con il DPR 616/77. l'anno successivo a distanza di pochi mesi, vengono promulgate la legge Basaglia n° 180 sulla chiusura dei manicomi e la legge 833/78 che da il calcio d'inizio alla riforma sanitaria. I cambiamenti continuarono anche negli anni ottanta e anni novanta, prima con il riconiscimento legale del diploma universitario triennale in servizio sociale (D.U.S.S.), ossia del diploma triennale di assistente sociale riconosciuto ai sensi del DPR n. 14/87 e n. 280/89, poi con le due riforme dei comuni e l'istituzione nel 1992 delle Aziende Sanitarie Locali riformate con decreti legislativi del 1992 e 1999. Il 23 marzo del 1993 con legge n.84 viene, inoltre, istituito l'Ordine degli Assistenti Sociali, che successivamente approva il relativo Codice Deontologico. Nelle Marche, in quello stesso periodo venne approvata la Legge Regionale 13 che istituì l'Azienda Sanitaria Unica Regionale altrimenti detta ASUR. La legge quadro, che prevedeva l'assistenza sociale come obbligatoria per assicurare un livello minimo dignitoso della vita indistintamente, è arrivata solo nel 2000 (Legge 328/00). Le prerogative, cioè l'ordinamento professionale dell'Assistente Sociale e dell'Assistente Sociale Specialista, oltre a quello già delineato con la citata legge n.84/93, è stato completato con l'emanazione del Decreto del Presidente della Repubblica n.328/2001. L'assistente sociale nell'ordinamento italiano [modifica] L'assistente sociale, ai sensi della legge n. 84 del 23.03.1993 (Ordinamento della professione di Assistente Sociale e istituzione dell'Albo professionale) è un professionista che opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte le fasi dell'intervento per la prevenzione, il sostegno ed il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazione di bisogno e di disagio e può svolgere attività didattico-formative. L'Assistente Sociale svolge compiti di gestione, concorre all'organizzazione e alla programmazione e può esercitare attività di coordinamento e di direzione dei Servizi Sociali. La professione dell'Assistente Sociale può essere esercitata in forma autonoma o di rapporto di lavoro subordinato. Nella collaborazione con l'autorità giudiziaria, l'attività dell'Assistente Sociale ha esclusivamente funzione tecnico-professionale. L'Assistente Sociale, agendo secondo i principi, le conoscenze ed i metodi specifici della professione, svolge la propria attività nell'ambito del sistema organizzato delle risorse. Queste ultime sono messe a disposizione della comunità, a favore di individui, gruppi e famiglie, per prevenire e risolvere situazioni di bisogno e d disagio psico-sociale, aiutando l'utenza sia nell'uso personale e sociale di tali risorse, organizzando e promuovendo prestazioni, sia servizi per la risoluzione del bisogno ed il reinserimento nella struttura sociale.
L' assistente sociale: * è in possesso della Laurea di primo livello o Laurea di secondo livello, oppure di un dottorato di ricerca in Servizio Sociale o in Sociologia, metodi e tecniche del Servizio Sociale. Dopo la laurea, per potersi iscrivere all'apposito Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali (CNOAS), deve conseguire l'abilitazione all'esercizio della professione (Esame di Stato). Il CNOAS è suddiviso a livello regionale. * l'Ordine Regionale è organizzato in due sezioni: -sez. A per l'iscrizione degli assistenti sociali specialisti, ovvero per i laureati di secondo livello -sez. B per l'iscrizione degli assistenti sociali, ossia per i laureati di primo livello * Gli Assistenti Sociali Specialisti iscritti nella sezione A, oltre a tutte le competenze degli iscritti nella sezione B, esercitano le funzioni di: -elaborazione e direzione di programmi nel campo delle politiche e dei servizi sociali; -pianificazione, organizzazione e gestione manageriale nel campo delle politiche e dei servizi sociali; -direzione dei servizi che gestiscono interventi complessi nel campo dei servizi e delle politiche sociali; -analisi e valutazione della qualità degli interventi nei servizi e nelle politiche del servizio sociale; -supervisione dell'attività di tirocinio degli studenti dei corsi di laurea specialistica della classe 57/S; -Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali; -ricerca sociale e di servizio sociale; -attività didattico-formativa connessa alla programmazione e gestione delle politiche del servizio sociale; -attività di prevenzione sociale, analisi della domanda sociale, sostegno recupero di persone, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio, programmazione, organizzazione, gestione, promozione dei servizi sociali, didattica e formazione. Il curriculum studiorum dell'Assistente Sociale Specialista è incentrato, oltre che sui tirocini, sulle discipline sociologiche, psicologiche, antropologiche, giuridiche (diritto privato, diritto pubblico e amministrativo, diritto minorile, previdenziale ed assistenziale, del terzo settore ecc.), economiche, filosofiche, pedagogiche, di organizzazione, progettazione, programmazione e di gestione delle risorse, nonché di teorie, metodologie e tecniche di ricerca sociale. Non è raro l'impiego dell'A.S.S. a livello medio-alto (dirigenza nel settore amministrativo e contabile, settore socio- sanitario, incarichi di "alta" professionalità) presso gli Enti Locali ed in genere nella Pubblica Amministrazione, oppure negli organismi di controllo (es. Uffici Controllo Interno di Gestione, Revisori del Conto, Commissioni mediche di verifica di cui alla legge 104/1992 riguardante gli invalidi civili ecc.).[senza fonte] Questo si desume non solo dai contratti collettivi nazionali di lavoro nel Comparto della Sanità ove è ormai acquisita la dirigenza per gli assistenti sociali laureati nell'area dei Servizi Sociali, ma anche da leggi di settore nonché dai pareri favorevoli espressi dal C.U.N. (Consiglio Universitario Nazionale) al M.I.U.R. (Ministro Istruzione Università e Ricerca) quando in occasione della partecipazione a pubblici concorsi non ha negato l'equiparazione della laurea in Servizio Sociale (corso quadriennale) alle lauree in Scienza della Politica, Giurisprudenza, Sociologia e Scienza dell'Amministrazione conseguite ai sensi della legge n. 341/1990. In merito, bisogna evidenziare che già l'art.3 della tab. XLIV allegata al decreto MURST 23.7.1993, pubblicato G.U. -serie speciale- n.118 del 23.5.1994, aveva disposto che ai fini del proseguimento degli studi il corso di diploma universitario in Servizio Sociale (D.U.S.S.) era riconosciuto affine ai corsi di laurea in Sociologia e Scienze Politiche. In riferimento a quanto sopra richiamato si trascrivono i seguenti riferimenti: La Legge n. 27 del 3/2/06 (GU. n. 29 del 4/2/2006) all' Art. I-octies. Servizio sociale professionale "All'articolo 7. comma l. della legge IO agosto 2000. n. 251, nel primo periodo, dopo le parole: «possono istituire il servizio dell'assistenza infermieristica ed ostetrica» sono inserite le seguenti: «e il servizio sociale professionale» e, nel secondo periodo, dopo le parole: «con un appartenente alle professioni di cui all'articolo l della presente legge» sono inserite le seguenti: «nonché con un appartenente al servizio sociale professionale», " Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Personale della Dirigenza Sanitaria, Professionale, Tecnico ed Amministrativa del Servizio Sanitario Nazionale -Quadriennio Normativo 2006-2009 e Biennio Economico 2006-2007., all'Art. 9 - Utilizzo della disciplina provvisoria di cui all'art. 42 del CCNL integrativo IO febbraio 2004: "In via provvisoria e a conferma di quanto stabilito nell'art. 24, comma 20, del CCNL 3 novembre 2005, l'incarico di cui all'articolo precedente può essere conferito dalle aziende anche al personale appartenente al profìlo di assistente sociale, indicato nell 'art. 7 della legge 25 1 del 2000. come integrato dall 'art. I-octies del D.L. 250/2005, convertito dalla legge 27 del 2006 per il coordinamento della specifica area professionale. Ma ciò che caratterizza principalmente l'intervento dell'Assistente Sociale Specialista, si concretizza, in buona sostanza, nell'utilizzo dei modelli teorici di riferimento (o paradigmi) attraverso i quali il professionista indirizza l'osservazione, l'analisi, la descrizione, l'interpretazione dei fenomeni e guida l'intervento e la sua valutazione. I primi modelli che ha utilizzato l'assistente sociale sono:
- case work (detto anche dello studio del caso individuale)
- group work (azione sul sistema del gruppo)
- community work (azione su popolazioni)
- modello clinico
- modello problem solving
- modello psico-sociale
- modello centrato sul compito
- modello esistenziale
- modello cognitivo
- modello unitario
- modello sistemico-relazionale
- modello integrato
- modello di rete
Aree di intervento Gli interventi dell'assistente sociale, in generale, si possono scindere in tre macrocategorie:
- attività di ricerca sociale e di servizio sociale che allo stato attuale è compatibile anche in settori scientifico-disciplinari di interesse psicologico e/o sociologico e/o pedagogico;
- socio-assistenziali: come ad esempio gli interventi di assistenza sociale domiciliare e socio-sanitaria domiciliare integrata, i contributi economici a persone singole, famiglie o gruppi sociali che versano in stato di bisogno ecc.;
- professionali: caratterizzanti, indi, ad esempio il counseling psico-sociale, la ricostruzione della storia personale, sociale, familiare, l'analisi dei bisogni, diagnosi e presa in carico, programmazione e progettazione per la risoluzione dei problemi.
- minori
- persone con problematiche psico-sociali (dipendenze di ogni tipo, salute mentale, ecc...)
- disabili
- immigrati
- anziani
- famiglie in difficoltà
- persone con pene detentive alternative.
L'assistente sociale può operare in diversi settori ed enti. Tra questi ricordiamo:
- Enti di ricerca in ambito delle scienze sociali
- ASL al cui interno vengono individuati vari servizi ognuno dei quali occupa un'assistente sociale:
- Consultori Familiari,
- Unità Multidisciplinari per l'Età Evolutiva (UMEE) e Unità Multidisciplinari per l'handicap dell'Età Adulta (UMEA),
- Dipartimenti di Salute Mentale (DSM),
- Dipartimenti delle Dipendenze (D.D,ex Ser.T),
- Unità Valutative Distrettuali e Geriatriche (UVD e UVG),
- Aziende Ospedaliere;
- C.T.U. presso Tribunale per i Minorenni;
- Ministero della Giustizia (Ufficio Servizi Sociali Minorenni -USSM- e Servizio Sociale Adulti -UEPE-),
- Ministero dell'Interno/Prefettura,ecc.
- Regioni, Provincie, Comuni ed altri enti locali
- Strutture residenziali e semi-residenziali per anziani, adulti, inabili e minori,
- Organizzazioni del Terzo Settore (o Privato Sociale),
- Libera Professione (anche come ricercatore in proprio, associato oppure convenzionato con enti pubblici e privati di ricerca sociale e di servizio sociale)
- Centri per l'Impiego (inserimento lavorativo dell'utenza svantaggiata).
FONTE: wikipedia